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sabato 1 giugno 2013

"C'era una volta..." - UNA REGINA CHE SI TRASFORMO' IN MENHIR!


Ciao Esmeralda,

mi chiamo Valeottantadue (del blog My Empty Purse) e vivo nel centro della Sardegna.
Il mio paesello  è particolarmente importante per i menhir. I MENHIR sono grossi monoliti del periodo Neolitico connessi con il culto della dea madre e dei morti, un culto diffuso e in tutta Europa. I nostri sono particolari perché sono lavorati dall'uomo e sono noti, infatti, come STATUE MENHIR.. Intono a loro mille leggende, ecco la più famosa.



"C'ERA UNA VOLTA...


...UNA REGINA CHE SI TRASFORMO' IN MENHIR!"

Nelle vaste terre della Sardegna centrale, c'era una maestosa regina nuragica, il suo nome era: Iddocca.
Si narra che, per esibire al mondo intero la sua forza e la sua potenza, la regina Iddocca comando' ai suoi sudditi la costruzione di un immenso nuraghe.
Le basi erano state poste, le pietre messe a forma circolare lasciavano intravedere la maestosita' dell'edificio che stava nascendo.
La regina era entusiasta, i suoi occhi si perdevano nell'immensita' del suo impero.
<<Grazie a questa costruzione, nessuno osera' mettere piede nelle mie terre!>>  esclamo' soddisfatta.
Nei confini del suo impero, le truppe di guerrieri di Iddocca erano intenti a vincere una guerra che perdurava oramai da anni.
Una mattina, il sole tardava a salire su nel cielo. Le nuvole erano nere e un vento gelido soffiava impetuoso.
La regina Iddocca si sveglio' di colpo, corse al di fuori della sua imponente dimora e guardo' verso l'orizzonte. Un puntino si muoveva velocemente verso di lei. Era il primo cavaliere in groppa al suo destiero.
<<Che succede? Perché gia' di ritorno?>> si domando' la regina avvolta dal suo scialle di seta rossa mentre correva incontro al cavaliere.
Con il respiro affannoso, il guerriero scese dal cavallo e si inchino' dinnanzi alla sua altezza.
<<Oh mia regina, le parole mi vengono a mancare, il mio respiro rifiuta di pronunciare cio' che ho da dirvi!>> inizio' il cavaliere con lo sguardo rivolto in basso.
<<PARLA GUERRIERO! TE LO ORDINO!>> urlo' a squarciagola la regina.
<<Vostra maesta', si tratta di... si tratta di vostra figlia, è... è...>> balbetto' il cavaliere, mentre con una mano scopriva un enorme fagotto sul dorso del suo cavallo.
Era la principessa, figlia della regina Iddocca, inerme e pallida. Il suo cuore aveva cessato di battere in battaglia. Una lama nemica le fu fatale.
<<NOOOOOOO...>> urlo' disperata la regina.
Le lacrime le segnavano il viso mentre furiosa si lancio' sul corpo senza vita di sua figlia.
Il vento si alzo', la terra creava dei vortici scuri intorno ai suoi piedi. Improvvisamente la regina sgrano' gli occhi verso l'alto e con gran forza prese tra le mani due immensi massi usati per la costruzione del suo maestoso nuraghe. Con un urlo straziante li lancio' lontano lasciando in essi le sue due mani impresse come un sigillo.
Il dolore era troppo forte e piano piano, i suoi piedi, le sue gambe ed infine tutto il suo corpo si trasformo' in dura pietra. Dura e fredda come il suo cuore in seguito alla perdita della sua amata figlia.

Ed eccola li', ora, la regina Iddocca, imponente e dura, nella sua figura di menhir, sempre pronta a vigilare sulle sue terre ed ad attendere il ritorno di una figlia che non arrivera' mai.


LA FIABA IN POESIA
Caddari nieddu,
Caddari niddu,
Naddi a iddocca ca sa fixia este morte...
Morta de mrecuris e interrada de giobia...

Cavaliere nero,
Cavaliere nero,
Di a Iddocca che la figlia è morta,
Morta mercoledì e sepolta il giovedì...

Cosa sono i MENHIR e i NURAGHI?
I MENHIR risalgono al VI-IV millennio a.c. Erano dei simboli religiosi, in genere aniconici, cioè semplici pietre, non disegnate, messe in piedi e rappresentano beh..il simbolo fallico. Erano propiziatori e legati al culto della fertilità (non è l'unica teoria questa è quella ufficiale diciamo). Nella mia zona, al centro della Sardegna abbiamo la maggiore concentrazione di menhir, sono disegnati dall'uomo e pare fossero legati al culto dei morti e dei guerrieri. Sono di due tipi maschili e femminili, quelli maschili hanno il simbolo del capovolto (un uomo stilizzato a testa in giù) e del pugnale; quello femminile in genere ha i seni ma entrambi hanno il volto.

Ecco il sito ufficiale del Museo  dei Menhir di Laconi.


I menhir sono precedenti al periodo nuragico, perchè i nuragici li hanno tranquillamente utilizzati come pietre, evidentemente per loro non avevano più valore.  La civiltà si sviluppa durante l'età del bronzo e il loro segno più caratteristico sono i NURAGHI.
La sardegna ne conta circa 7000, un'immensità per quel periodo. Erano semplici (monotorre) o complessi fino a sei torri. Erano alti fino 21 mt. (e per non avere nulla..erano portentosi i nostri antenati!!). La loro funzione non è certa, c'è chi dice fossero fortezze a controllo del territorio (la più accreditata), altri luoghi di culto, altri ancora "castelli". La civiltà nuragica purtroppo non ha lasciato scrittura perciò si va a tentoni...


Miei cari lettori, eccovi il nostro primo racconto della rubrica "C'era una volta...", grazie a Valentina abbiamo viaggiato nelle pianure Sarde, scoperto cosa sono i Menhir ed i Nuraghi e conosciuto questa bella leggenda.
La ringrazio caldamente, per averci regalato questo attimo di magia e per essere stata la prima a farci viaggiare nelle sue tradizioni.
Grazie e vi aspetto numerosi... alla prossima!

Esmeralda


3 commenti:

  1. bellissima..è commovente vederla credimi...grazie mille...

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  2. Bellissimo racconto! Mi ha fatto molto piacere leggere sia la storia della regina Idocca che l'approfondimento su nuraghi e menhir! La Sardegna lo sappiamo tutti, è una terra stupenda! Io non ci sono mai andata, ma conto di farlo un giorno...e questo racconto mi ha fatto venire ancora più voglia di fare le valigie e raggiungere quella meravigliosa isola! Grazie per questo bel racconto *_*

    Buona serata, Jane

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  3. Grazie ad entrambe, sono molto felice che vi sia piaciuto!

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